La corporazione Borghese
Costituita agli inizi del 1200 per tutelare gli interessi delle famiglie degli artigiani e dei commercianti in contrapposizione al potere e al forte dominio delle diverse famiglie della Corporazione dei Nobili.
A quell’epoca la Pieve di Locarno era sottomessa ai Vescovi di Como i quali la ricevettero dall’imperatore Luigi II verso la fine del dodicesimo secolo. Passò poi sotto il dominio di Milano con i Visconti e, in seguito, con gli Sforza. Questi ultimi costruirono il castello, poi in gran parte distrutto dagli Svizzeri nel 1531. In epoca medioevale Chiese ed Abbazie possedevano pure numerosi diritti sulla Pieve, ad esempio l’Abbazia di Disentis e diversi monasteri lombardi.
I primi statuti, conservati nell’archivio della Corporazione Borghese che comprende la principale documentazione storica anteriore al 1800 del Distretto di Locarno, risalgono al 1393 e furono approvati da Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano.
Federico Barbarossa, sul finire del dodicesimo secolo, concesse a Locarno il diritto di tenere mercato, privilegio molto rilevante all’epoca, se si pensa che da Luino al S. Gottardo il mercato di Locarno era senza concorrenza. Nel 1283 Como riconobbe al borgo il diritto di darsi pesi e misure. Grazie alle loro capacità i Borghesi riuscirono ad acquisire sia la conduzione del mercato sia quella dei pesi e delle misure.
La Corporazione amministrava pure diverse chiese della Pieve e con i propri canepari ne gestiva i beni e i diritti.
L’arrivo degli Svizzeri e l’istituzione dei baliaggi sconvolse in parte l’ordinamento interno di Locarno, ma nel contempo assicurò alla Comunità una migliore protezione verso l’esterno. La Corporazione ebbe un’influenza rilevante sulla gestione del territorio e dei suoi dintorni fino alla fine del 1700.
Al pari delle altre Corporazioni anche quella dei Borghesi non esauriva il proprio mandato nella gestione della pubblica amministrazione, ma aveva pure una forte valenza economica che si rifletteva nella vita quotidiana dei suoi aderenti. Gli enti vicinali amministravano infatti i beni comuni della collettività distribuendo ai Vicini quote e proventi.
Alla fine del 1200 il Borgo era governato da 2 consoli, un tesoriere e un consiglio di 14 membri, mentre sotto la dominazione svizzera il consiglio comprendeva 12 membri: 5 Nobili, 5 Borghesi e 2 Terrieri.
Questo dà l’idea della gerarchia che vigeva tra le diverse corporazioni facenti parte dell’”Università” locarnese (termine che nel passato contrassegnava sovente le corporazioni stesse).
Con l’avvento della Riforma protestante alcune famiglie dei Nobili, che avevano aderito al nuovo corso, furono scacciate e 170 persone dovettero lasciare la città emigrando verso Zurigo, Basilea e la Svizzera orientale. Alcuni modificarono in seguito il loro nome (Muralti in von Muralt, Orelli in von Orell). Queste lotte religiose si ripercossero a lungo tra gli abitanti e la forza di Locarno ne risentì. La Corporazione dei Nobili perse gradatamente potere fino ad estinguersi. Successivamente si sciolse anche la Corporazione dei Terrieri, i cui beni passarono in parte ai Borghesi.
Con la costituzione del Cantone nel 1803 molti privilegi e proprietà vennero ceduti al Comune, con la conseguente diminuzione dei compiti di gestione ed organizzazione della comunità.